Parrocchia
SS. CUORE DI GESU'
Borgo Sabotino , Latina
è necessario che la chiesa diventi più casa e la casa più chiesa
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Parrocchia SS Cuore di Gesù
Parroco don Giuseppe Quattrociocchi
Un pò di storia
SS. CUORE DI GESU’ DI BORGO SABOTINO
territorio di Borgo Sabotino intorno agli anni venti, prima dell' inizio della bonifica, era costituito da una vasta zona pianeggiante a perdita d' occhio, in parte sotto il livello del mare.La zona, disabitata a causa della malaria, che mieteva numerose vittime, era un susseguirsi quasi ininterrotto di pantani, di piscine, di acquitrini che raggiungevano le acque del lago di Fogliano, che allora arrivava nei pressi della Torre di Foce Verde.Tale stato di abbandono, di malaria e di morte venne a cessare con la costruzione da parte del Consorzio di Bonifica del Villaggio Operaio di Passo Genovese nel 1929 con I' etichetta amministrativa "lotto 31"Inizialmente il villaggio fu costituito da baraccamenti di legno che venivano adibiti parte come dormitorio per le centinaia di operai addetti ai lavori per la Bonifica idraulica e al disboscamento, parte come magazzini per gli attrezzi, parte come locali per la mensa. In seguito vennero costruiti dal Consorzio i primi edifici in muratura indispensabili per un minimo di vita sociale.Venne altresì eretta una piccola e artistica Chiesa a Croce Greca, sormontata da una svelta cupola centrale, su progetto dell' Architetto Tirelli di Reggio Emilia, della superficie di circa mq.150.La Chiesa venne benedetta da S.E. Mons. Giuseppe Marazzi Vescovo di Oropo, Amministratore Apostolico di Velletri, alla presenza del Sen. Natale Prampolini, Presidente del Consorzio di Bonifica e di altre autorità, il 31 Dicembre 1931.Tutto il territorio intorno al Villaggio Operaio, anche se per secoli abbandonato, apparteneva dal punto di vista ecclesiastico a due Diocesi Suburbicarie: Velletri e Albano. Il fosso Moscarello costituiva il confine delle due diocesi: la zona a nord era sotto la diocesi di Albano e faceva parte della parrocchia di S. Giovanni di Nettuno, la zona a sud era invece sotto la diocesi di Velletri e faceva parte della parrocchia di S. Maria Assunta di Cisterna. Agli inizi della Bonifica la Diocesi di Velletri era retta dal Card. Basilio Pompili. Alla sua morte, il 5 Maggio 1931, venne nominato Amministratore Apostolico il Vescovo di Oropo Mons. Marazzi che si interessò con zelo secondo le sue ridotte possibilità, alla nuova situazione religiosa di Passo Genovese.Il 16 Ottobre 1933 venne eletto il nuovo Vescovo di Velletri: Il Card. Enrico Gasparri.Il 10 Gennaio 1937 fu una data importante per l' assistenza religiosa delle nuove popolazioni immigrate. Il Card Gasparri emanò il decreto con cui venivano fondate le prime cinque parrocchie, dopo San Marco, a Littoria, tra cui a Borgo Sabotino la parrocchia dedicata al SS. Cuore di Gesù.Nacque così la nostra Parrocchia, in seguito riconosciuta dalla Stato agli effetti civili con decreto del 25 Novembre 1937, registrato alla Corte dei Conti l' 8 Febbraio 1938.Il territorio parrocchiale venne a coincidere pacificamente con il territorio dell' Azienda Agricola dell' OPERA NAZIONALE PER I COMBATTENTI(- Le parti in corsivo sono tratte dagli appunti di don Vincenzo -)Il 18 Gennaio 1937, con decreto del Card. Gasparri, veniva nominato il primo Parroco della nuova Parrocchia del SS. Cuore di Gesù in Borgo Sabotino nella persona di Don Carlo Frigo, appartenete alla Comunità Salesiana di Littorta.Il 1° Ottobre 1941 il Card. Enrico Gasparri nominava Don Giovanni Bozzolan, proveniente dalla Diocesi di Padova, parroco di Borgo Sabotino: la parrocchia aveva il suo parroco residenziale.Il 22 Gennaio 1944 sopravvenne improvviso lo sbarco alleato ad Anzio e Nettuno. Una parte del territorio di Borgo Sabotino, posto oltre la sponda destra del canale delle Acque Alte, divenne l' estremo lembo sud-est della testa di ponte dello sbarco.Le famiglie, con le loro povere masserizie, venivano imbarcate a scaglioni nel porto di Anzio e dopo una fortunosa navigazione durante la notte venivano sbarcate nel porto di Napoli e avviate successivamente nei paesi della Campania, della Calabria e della Sicilia. La guerra si fermò nella zona del Borgo circa quattro lunghi e terribili mesi, portando distruzione e morte.Borgo Sabotino presentava, dopo quattro anni di guerra, un aspetto desolante: i campi abbondanti, ricoperti di sterpaglia; le abitazioni spogliate di tutto, alcune completamente distrutte; il pericolo delle mine sulla spiaggia e nei vicini terreni. Anche la Chiesa subì danni rilevanti, tanto che la popolazione rimase senza assistenza religiosa fino al Luglio seguente, come risulta dal libro dei BattezzatiAnche il Parroco, Don Giovanni, tornò; lasciò il modesto appartamento che gli era stato concesso come canonica dall' 0. N. C. nel podere 911 e si stabilì nella casa disabitata e devastata dal Capo Azienda dell' O.N. C. per Borgo Sabotino.Nel febbraio 1947 Don Giovanni fu colpito improvvisamente da una trombosi, in seguito alla quale la parte sinistra del corpo restò paralizzata rendendolo incapace ad assolvere il ministero sacerdotale. Lo sostituì per qualche tempo in via provvisoria Mons. Dettori Altea, allora Canonico della Cattedrale di Velletri, che già come parroco di Cisterna aveva assistito spiritualmente il BorgoIl 1° Aprile 1947 il Card. Clemente Micara inviò con la responsabilità di Parroco Don Vincenzo Onorati, pur lasciando a Don Giovanni il titolo e la congrua di Parroco, fino alla sua morte avvenuta l’ 8 Agosto 1949.Don Vincenzo proveniva dalla Parrocchia di S. Maria Assunta di Cisterna, ove era vice Parroco dal 31 Ottobre 1945.Intanto la partecipazione alle Messe Domenicali si faceva sempre più numerosa e la piccola chiesa era diventata ormai insufficiente: nelle feste più solenni si era ormai costretti a celebrare la S. Messa all' aperto. Si poneva quindi con urgenza il problema dell' ampliamento della Chiesa.Nella primavera dei 1948 si tenne in Chiesa una affollata riunione dei capi famiglia: di comune accordo si decise per il suo ampliamento e per la raccolta dei fondi necessari. I capi famiglia si impegnarono a dare l' 1% dei raccolto del grano, grano turco e altri cereali; inoltre venne decisa la raccolta settimanale delle uova nelle famiglie. Fu un gesto meraviglioso e commovente, viste le ristrettezze economiche, per la concordia e la generosità di tutti.Durante il periodo della trebbiatura del grano il parroco si recava in bicicletta nei poderi ove raccoglieva i sacchi per la Chiesa. Le ragazze di A.C. invece passavano ogni settimana, podere per podere nel territorio della Parrocchia per raccogliere le uova.L' impegno per ampliare la Chiesa-Edificio suscitò anche maggior entusiasmo per la ricostruzione della Chiesa-Comunità dei credenti.Il 25 Aprile 1950 resterà una data importante nella storia della Comunità Parrocchiale.Sua Eminenza il Card. Micara, Vescovo di Velletri, alla presenza delle autorità e della popolazione impartì la benedizione e mise a dimora la prima pietra per I' ampliamento della Chiesa.Il progetto era stato approntato dal prof. Leopoldo Bevilacqua di Velletri e approvato dalla Commissione per I' Edilizia di Latina. L' appalto dei lavori, in seguito ad un' asta tra varie imprese edili, venne assegnato all' impresa "Corsi e Patrizi" di Cisterna.Venne così effettuata la costruzione di tre navate, di modo che della piccola Chiesa restassero solo la cupola e le strutture portanti.La copertura delle tre navate venne effettuata con travatura di castagno e tegole. Alla fine dell' estate il "rustico" era terminato. Restavano ancora varie cose da terminare tuttavia la Chiesa era utilizzabile. Nel succedersi degli anni 50 continuavano i lavori di rifinitura: la pavimentazione a getto veneziano, gli intonaci interni ed esterni, la costruzione della camera a canne e dei cornicioni della navata centrale e la costruzione delle volte a mattoni nelle navate laterali.La pianta della Chiesa prendeva la forma di Croce Latina.Infine, I' ultimo tocco fu la copertura di travertino nella facciata principale.Tutti si sentivano orgogliosi e fieri dell' opera realizzata: quelle mura erano il segno e I' espressione di una comunità che si impegnava a vivere in modo intenso la comunione nella fede, nella liturgia e nella carità attraverso una concreta condivisione dei beni.Nel 1951 Padre Luigi Casaril Superiore dei PP. Giuseppini del Murialdo metteva a disposizione i locali situati al centro del Borgo ricevuti dagli Aiuti Internazionali per la fondazione della Scuola Materna.Arrivano quindi le Suore Murialdine, nell' autunno del ' 51, e le famiglie possono affidare i loro piccoli alle cure premurose e all' azione educativa delle Suore.Sorgeva intanto I' Associazione dell' Apostolato della Preghiera con lo scopo di offrire a Dio le preghiere, le azioni e le sofferenze di ogni giorno e di unire insieme mirabilmente preghiera e lavoro.Ma un improvviso cambiamento avvenne nell' autunno dei 1967: si costituì la nuova Diocesi di Latina - Terracina - Sezze - Privemo. Logicamente tutto il territorio della parrocchia di Borgo Sabotino, fino a quel momento appartenente alla Diocesi Suburbicaria di Velletri, venne trasferito sotto la giurisdizione della nuova diocesi.Il momento non fu dei più facili, soprattutto per i Sacerdoti Diocesani che dovettero lasciare abitudini e tradizioni, ma fu accolto e superato in esemplare spirito di obbedienza. Dopo solo tre anni, il 19 Settembre 1970, il Vescovo della nuova Diocesi, Mons. Pintonello, emanò un decreto per I' erezione della nuova parrocchia di S. Rita al Lago nel territorio della parrocchia di Borgo Sabotino. Il decreto fu riconosciuto il 3 Giugno 1976, ma già il 25 Maggio 1971 il nome della nuova parrocchia si mutò in quello di Stella Maris. Il territorio di Stella Maris si estendeva dalla via Casilina fino a Capoportiere:La nuova parrocchia esisteva solo nominalmente: non c' era neppure un luogo dove poter celebrare Messa.Successivamente venne reperita una costruzione, I' abitazione di Odorico Pietro, nel territorio di proprietà ACEA Terme di Fogliano Soc. Mineraria del Trasimeno, e fu concesso che fosse adibita a Chiesa. Venne a tale scopo sistemata.La nuova chiesetta si trovava in aperta campagna, lontana da tutto e senza parroco.Durante questi anni, in linea con il piano Pastorale Nazionale della C.E.I. "Evangelizzazione Sacramenti" e con i piani Pastorali Diocesani avviene un rinnovamento della Catechesi: per i bambini e i ragazzi venne istituito un Catecumenato di quattro anni per ricevere i Sacramenti della iniziazione Cristiana e per gli adulti si organizzarono incontri di Catechesi nelle varie strade del territorio della Parrocchia.Viene data una maggiore attenzione agli anziani, giovani di ieri, e si iniziano ad organizzare a tale scopo feste e gite.Il 27 Luglio 1971 l' O.N.C. dona alla Parrocchia la Canonica.